Nei settori dove la tecnologia per la produzione dei prodotti diventava sempre più simile tra i competitor, ciò che veramente può portare alla creazione di un maggior valore e di conseguenza dell’ottenimento di un vantaggio competitivo sui propri concorrenti, oltre alle risorse materiali o l’introduzione di nuovi macchinari e tecnologie, sono le risorse immateriali. I concetti come brand, reputazione, design, pubblicità sono i veri artefici che ci fanno preferire un prodotto ad un altro, o scegliere un servizio rispetto ad un altro Tutto questo viene sviluppato dal capitale umano organizzativo, ovvero quella serie di competenze, abilità, know how di cui dispone l’individuo.
Tuttavia scegliere la risorsa con le specifiche caratteristiche per la propria organizzazione, attrarla e renderla parte integrante della propria missione è solo una degli aspetti di cui bisogna occuparsi, infatti l’ambiente di riferimento è composto da molteplici attori, cambia continuamente e anche le proprie competenze devono essere aggiornate.
È qui che subentra la formazione innovativa non basata sullo svolgimento di qualche lezione sporadica semplicemente per far vedere che l’organizzazione fa formazione. Ma una formazione diversa, una formazione che suscita un apprendimento continuo che cerca di porre continuamente l’individuo in coerenza con il business, con gli obiettivi da raggiungere, con i cambiamenti richiesti. Ed è proprio questa grande praticità della formazione che vuole rendere l’individuo subito in grado di applicare ciò che ha acquisito nelle “aule’’, che suscita nell’individuo stesso la voglia di partecipare.
La formazione continua è crescita personale. La formazione continua (lifelong learning), quando viene abbracciata da azienda e dipendente, comporta che il lavoro e la formazione si fondano insieme. Un concetto diverso da quello scolastico a cui siamo abituati, in cui studio e lavoro sono momenti separati in compartimenti stagni.
Ci si forma attraverso il lavoro e allo stesso tempo si riesce a svolgere un lavoro grazie alla formazione.
La crescita lavorativa è dunque allo stesso tempo una crescita intellettuale e personale.
La formazione continua supera il rigido schema cronologico della formazione tradizionale e istituzionale. Si tratta di un percorso culturale e professionale dove la persona ritrova il gusto dell’apprendimento.
L’apprendimento cessa di essere un dovere finalizzato al voto scolastico e un peso di cui liberarsi al più presto e diventa uno strumento a cui approcciarsi con curiosità perché se ne riconosce l’importanza ai fini pratici.
La formazione continua aiuta a ottenere i propri scopi personali, a migliorare la propria qualità della vita e a rendersi utili agli altri.
Da alcuni anni se non decenni ormai la formazione continua viene riconosciuta, a livello nazionale ed internazionale. Riconosciuta come una strategia economica nell’odierno scenario sociale. Caratterizzato da forte e repentina competitività e da una crescente se non velocissima variazione del cambiamento, per le imprese e per i lavoratori in genere.
Da un report dell’OCSE 2019 si evince che la formazione continua per l’Italia è da considerarsi fondamentale.
Solo il 20% degli italiani si forma sul lavoro, la metà dei Paesi Ocse. Non basta soltanto mettere la scuola al passo con i tempi. Di fronte alla trasformazione digitale e alla globalizzazione, anche la formazione continua degli adulti in età lavorativa deve diventare una priorità per l’Italia, per non farsi trovare impreparata di fronte alle sfide di un mercato del lavoro in continuo e rapido cambiamento. Oggi solo un quinto degli adulti nel nostro paese fa formazione sul posto di lavoro, la metà della media Ocse.
Con l’introduzione delle nuove tecnologie digitali, se il 15,2% dei posti di lavoro potrebbe essere completamente automatizzato, un altro 35,5% verrà profondamente trasformato rispetto alle mansioni che i lavoratori vi svolgeranno. In questo contesto, per mantenere il posto di lavoro o trovarne di nuovi, gli adulti in Italia avranno bisogno di aggiornare le proprie competenze durante l’intero arco della vita lavorativa.
Da qui si evince una profonda necessità di formazione continua e innovativa in risposta al mondo del lavoro che cambia, sia nell’ottica di introdurre nelle realtà produttive nuova forza lavoro giovane che nel reskilling e upskilling della forza lavoro già presente nelle aziende.
Rosanna Viotto